Acerenza
Terra brulla e sassosa
Avara d’acqua,
Di vento, di nebbia
E di freddo generosa.
Sembri inospitale
Eppure c’é chi da te sugge
Umori nascosti
E linfe che parevano smarrite.
E sopravvive,e vive,
E si proietta nel futuro
Orgogliosa di tua storia avita
D’arte profusa,di fede tramandata.
Acerenza turrita,
Scrigno di tesori
misconosciuti
E non valorizzati,
alza la fronte,
guarda lontano
dona ai tuoi figli,
Che vanno via,
struggenti d’amore per te,
Una speranza che li trattenga
nel suo seno
di madre bella, nobile
vecchia e sempre giovane
fecunda e sana .
Mario Festa